3a domenica di Quaresima


Giuseppe, diacono

Le ricerche scientifiche sempre più approfondite ci dicono che nasciamo “traumatizzati” ovvero che il distacco dalla culla che è il ventre materno è uno shock importante. Tu sai se poi da bambino e/o da adolescente altre ferite si sono sommate a quella originaria, un fatto sicuro è quello che comunque siamo fragili. Non serve scomodare la fede per giungere a questa conclusione ma la fede però è certamente protagonista se attraverso lei
proviamo a medicare il nostro malessere. Ognuno mette in campo le sue strategie per vivere come meglio può: forse non va molto di moda dirlo ultimamente ma è proprio vero che Gesù Cristo ti cambia la vita perché ti libera, e ti libera per sempre. La notizia incredibile è che fa tutto gratis, non c’è niente da pagare! A differenza di quanto riportato nel Vangelo oggi dove Gesù si trova di fronte appunto alla depravazione del rapporto tra Dio e l’uomo, uomo che si sente in “debito” di qualcosa.

E sapientemente i presunti custodi della casa di Dio obbligano i fedeli dell’epoca a comperare degli animali da offrire a Dio stesso. E ci sono animali per tutte le tasche, dalle più ricche alle più povere. Insomma se da una parte si
rnercifica il rapporto con Dio, dall’altra si insinua molto abilmente che l’uomo è sempre debitore di qualcosa. Occhio perché se lo si è nei confronti di Dio, il passo successivo è quello di sentirsi indegni di essere amati. Si, magari può sembrarti faticoso questo ragionamento ma fidati è così: se a Dio devi qualcosa, e se non gliela puoi dare, allora Lui non può amarti.
Come con Dio, così con le persone che ci circondano. E qui nascono i disastri nei nostri rapporti personali da una ferma alla storicità di un’epoca passata. finita, anzi: è conveniente chiedersi che cosa vuole dire oggi sia agli addetti del culto sia ai frequentatori degli ambienti del culto : diversamente non c’è Vangelo. è solo una cronaca di fatti. E però la conclusione è che alla fine l’amore di Dio vince su ogni deviazione.